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Piante grasse consigli sulla coltivazione

Piante grasse

Le piante grasse sono diventate molto popolari grazie alla discutibile moda di sfoggiare piante esotiche in salotto per stupire gli ospiti. Destinate a una lenta agonia, le cactacee e le succulente hanno il destino segnato: piante vendute in vasi striminziti e affogate nella torba, i proprietari le vedono inesorabilmente marcire a causa di troppa acqua e un substrato non adatto. L’appassionato, affascinato dalle spettacolari fioriture, è al contrario consapevole delle loro particolari esigenze.

Il terriccio ideale per le piante grasse

AstrophytumIl substrato delle piante grasse dev’essere molto poroso e non trattenere umidità, che è la causa principale della morte delle piante. Un buon terriccio per cactacee è ricco di materiali inerti; quello torboso in cui sono vendute le piante trattiene troppa acqua e alla fine provoca marcescenza e l’insorgere di funghi, oltre a soffocare le radici.

Ogni pianta ha le proprie esigenze e possiamo solo sperare di riprodurre al meglio il substrato idoneo, ottenuto miscelando una piccola parte di organico a quella minerale. Il terriccio per piante grasse venduto già pronto nei vari garden, o il terriccio per acidofile, deve essere mischiato a una buona parte d’inerti (secondo il tipo di pianta, uso dal 70% al 90% d’inerti): lapillo, zeolite, pomice e akadama (molto più costoso rispetto agli altri) sono perfetti allo scopo. Consiglio l’ottimo utente ebay Geosism per acquistare tutto il necessario.

Una buona abitudine è di svasare subito le piante appena comprate per liberarle dalla torba, controllare lo stato delle radici e scoprire eventuali ospiti indesiderati come la cocciniglia cotonosa. Togliere la torba alle volte può rivelarsi molto complicato, ma possiamo aiutarci con bastoncini di legno e uno spazzolino. E’ utile ammorbidire il panetto di terra sotto l’acqua corrente. Alla fine della pulizia inevitabilmente qualche radice si sarà rotta. E’ utile lasciare asciugare la pianta e far rimarginare le ferite al riparo dal sole diretto per una settimana o più prima di rinvasarla.

Per evitare che la terra trattenga umidità, bisogna mettere sul fondo del vaso uno strato molto drenante come ad esempio lapillo in granulometria grossa, piccoli cocci o ghiaia. Stesso accorgimento è valido per creare uno strato drenante attorno al colletto della pianta, evitando pericolosi ristagni e conseguenti problemi. Ci sono poi piante particolari che voglio un substrato molto specifico: ad esempio il genere Ariocarpus vuole un terreno argilloso calcareo e povero di parte organica, molto drenante e con buona quantità di marna o pomice. In definitiva ogni pianta vuole il suo terriccio, ma è l’importante è che la composta sia sempre adeguata e non compatti, che sia ben drenata e arieggiata.

La scelta del vaso

Vasi tondi o quadrati, plastica o terracotta. Ognuno ha le sue teorie e preferenze. La cosa veramente importante è che il vaso sia ben proporzionato alla grandezza della pianta e del suo apparato radicale. Un vaso troppo grande non permetterà alla pianta di assorbire tutta l’acqua presente nella composta, mantenendo troppo umido il substrato e aumentando il rischio di marciumi.

I vasi di plastica sono leggeri, più economici e robusti ma non traspiranti quanto quelli in terracotta. Ogni vaso deve avere sul fondo dei buchi di drenaggio e uno strato di materiale drenante come lapillo in granulometria molto grossa. Per gli esemplari più belli e importanti è una buona idea usare i bellissimi vasi per bonsai, esteticamente appaganti ma molto costosi!

Alcune particolari piante con la radice napiforme (un grosso fittone carnoso) come gli Ariocarpus, alcune Mammillarie e Sulcorebutie, hanno bisogno di vasi non tanto larghi ma molto profondi. Col crescere della pianta deve aumentare anche la grandezza del vaso. Solitamente per i substrati molto ricchi d’inerti, è consigliabile procedere al rinvaso ogni due/tre anni. In questo modo si rinnova il valore nutritivo della terra ed è possibile controllare le radici per evitare brutte sorprese.

Esposizione al sole

Tutte le piante grasse, cactus e succulente, hanno bisogno di molta luce. Questo però non vuol dire tenerle sotto il sole estivo per tutto il giorno, rischiando brutte scottature. Anche se l’habitat di queste piante in natura sono zone generalmente molto aride e soleggiate, gli esemplari che andremo a comprare provengono tutti da serre e bisogna abituarle gradatamente all’esposizione al sole. Alcune piante, come il genere Haworthia originario del Sudafrica, crescono meglio all’ombra di piante più grandi evitando i raggi solari diretti.

Epithelantha

Epithelantha greggii in fiore e coppia di Epithelantha micromeris – Canon 5D3, Canon 50mm macro con tubo di prolunga, twin flash

Temperature

Le piante grasse sopportano facilmente le alte temperature, al contrario soffrono molto il freddo (specialmente le africane) e le gelate improvvise. D’inverno è meglio tenerle riparate in serra, fredda o calda secondo le proprie possibilità. Anche con un’economica serra da balcone, se ben coibentata, si possono raggiungere buoni risultati. Alcuni cactus riescono a sopravvivere a temperature prossime allo zero se completamente asciutte. In primavera è consigliato riportare le piante all’esterno gradatamente per farle meglio ambientare.

Serra fredda

L’economica serra fredda “Ibiscus a 8 piani” se ben coibentata è un ottimo riparo per le piante grasse – Epson R-D1, Voigtlander Heliar 12mm

Il fertilizzante e le annaffiature

Non si deve mai bagnare eccessivamente le piante grasse, basta che il terriccio sia sufficientemente umido. Una/due volte a settimana nel periodo che va da marzo/aprile fino a settembre/ottobre secondo il tipo di pianta e del terriccio più o meno drenante, può essere una buona soluzione. Nel periodo invernale, la maggioranza dei cactus entra in riposo e per questo non ha bisogno d’innaffiature. Inoltre mantenerle asciutte permetterò loro di superare più facilmente l’inverno. Le alte temperature di una serra calda possono far entrare in vegetazione le piante, richiedendo qualche bagnatura anche nel periodo invernale.

A inizio primavera è bene iniziare a nebulizzare le piante grasse per abituarle gradatamente e senza esagerare all’acqua. In caso contrario con le prime bagnature abbondati, la pianta assorbirà molta acqua rischiando brutte spaccature. E’ preferibile annaffiare la mattina presto o nelle ore serali con acqua a temperatura ambiente.

Anche abbondare col fertilizzante è dannoso per le piante grasse. Per i terricci molto minerali basta fertilizzare un paio di volte l’anno con un composto adeguato (solitamente 1N+4P+4K ovvero una parte di azoto, due di fosforo e quattro di potassio). Durante la fase dormiente delle piante, oltre a sospendere le innaffiature ovviamente non bisogna somministrare fertilizzante.

Lampranthus

Il Delosperma aberdeenense, più comunemente chiamato “gli amici del sole”, è una succulenta di origine Sudafricana – Canon 5D3, Canon 50mm macro con tubo di prolunga, twin flash

La maggior parte delle piante grasse è facile da coltivare e richiede poco impegno se si seguono poche ma fondamentali regole:

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  • Usare un adeguato terriccio drenante;
  • Vasi ben proporzionati alla dimensione della pianta;
  • Bagnare le piante per immersione (mettendo l’acqua nel sottovaso);
  • Esporre le piante in luogo luminoso e soleggiato ma esporle gradualmente per evitare bruciature;
  • Evitare le gelate, le piante grasse temono le basse temperature;
  • Innaffiare una/due volte a settimana e comunque quando il terriccio è completamente asciutto;
  • Evitare i ristagni d’acqua.

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2 commenti su “Piante grasse consigli sulla coltivazione”

  1. 3 minuti fa ·

    salve! sono Serena, scsate se m’intrometto ma essendo una grande appasionata di piante grasse vi ho trovato per caso, donna di 48 anni disabile dalla nascita, (ecco mia foto) costretta alla sedia a rotelle. la mia grandissima passione sono le piante grasse, più strane sono meglio è .. basta che faccian fiori, mi piace aspettare che arrivi il fiore.. vivo al 4 p. ed ho una casa grade e calda, luminosa, io ho sempre freddo. la mia casa ha un balcone di 6 m x 1 m circa ma d’inverno è freddo e d’estate e caldissimo. ho problemi economi, nn lavorando e vivendo di pensione, vi chieto: nn è che qualcuno mi può regalare una foglia o un figlio delle vostre stupende piante? capisco, che si è gelosi delle proprie piante e alcune sono da collezzione, nn voglio rovinare nulla ma.. chi volesse e chi potesse ve ne sarei grata.

    1. Ciao Serena, anche io coltivo le mie piante sul balcone e ho i tuoi stessi problemi riguardo al caldo d’estate e freddo d’inverno. Non posso coltivare molte piante in questa situazione e purtroppo non ho talee da regalare. Ti consiglio però di inserire la tua richiesta nei forum che trattano piante grasse, ci sono sezioni o discussioni apposta per lo scambio/regalo di talee. Sicuramente la tua richiesta avrà più visibilità. A presto!

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